Commentario abbreviato:Giacomo 1:1512 Versetti 12-18 Non è beato chi soffre, ma chi con pazienza e costanza affronta tutte le difficoltà sulla via del dovere. Le afflizioni non possono renderci infelici, se non per colpa nostra. Il cristiano provato sarà coronato. La corona della vita è promessa a tutti coloro che hanno l'amore di Dio che regna nei loro cuori. Ogni anima che ama veramente Dio avrà le sue prove in questo mondo pienamente ricompensate nel mondo di sopra, dove l'amore è reso perfetto. I comandi di Dio e le operazioni della sua provvidenza mettono alla prova i cuori degli uomini e mostrano le disposizioni che prevalgono in essi. Ma nulla di peccaminoso nel cuore o nella condotta può essere attribuito a Dio. Non è lui l'autore delle scorie, anche se le sue prove infuocate le mettono a nudo. Chi attribuisce la colpa del peccato alla propria costituzione o alla propria condizione nel mondo, o pretende di non poter evitare di peccare, fa un torto a Dio come se fosse l'autore del peccato. Le afflizioni, in quanto inviate da Dio, hanno lo scopo di far emergere le nostre grazie, ma non la nostra corruzione. L'origine del male e della tentazione è nel nostro stesso cuore. Fermare l'inizio del peccato o tutti i mali che ne conseguono devono essere interamente addebitati a noi. Dio non ha piacere nella morte degli uomini, come non ha mano nel loro peccato; ma sia il peccato che la miseria sono dovuti a loro stessi. Come il sole è lo stesso nella natura e negli influssi, anche se la terra e le nuvole che spesso si frappongono lo fanno sembrare diverso, così Dio è immutabile e i nostri cambiamenti e le nostre ombre non derivano da alcun cambiamento o alterazione in lui. Ciò che il sole è nella natura, Dio è nella grazia, nella provvidenza e nella gloria; e infinitamente di più. Come ogni buon dono viene da Dio, così in particolare la nostra rinascita e tutte le sue sante e felici conseguenze vengono da lui. Un vero cristiano diventa una persona diversa da quella che era prima degli influssi rinnovatori della grazia divina, come se fosse formato di nuovo. Dobbiamo dedicare tutte le nostre facoltà al servizio di Dio, per essere una sorta di primizia delle sue creature. Riferimenti incrociati:Giacomo 1:15Ge 3:6; 4:5-8; Giob 15:35; Sal 7:14; Is 59:4; Mic 2:1-3; Mat 26:14,48-59; At 5:1-3 Dimensione testo: |